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domenica 22 aprile 2018

"Arrivano i Superboys" ("Soccer Boy") - ("Akakichi No Eleven" - "Gli undici rosso sangue" 1970) - puntate 33 e 34




La puntata precedente ha visto l'ingresso in scena di un nuovo personaggio, Taki, che sembra fatto apposta, grazie alla sua incredibile agilità nei salti, per far coppia con Shingo in modo da effettuare il "tiro acrobatico ad effetto". La nuova micidiale skill con cui gli "undici rosso sangue" devono cercare di stare alla pari con le squadre di Yamagata e Misugi.
L'episodio 33 termina proprio con un fotogramma in dissolvenza, quello del pallone calciato da Shingo che sta volando verso Taki. Da bambino detestavo abbastanza queste puntate a metà, avevi l'obbligo assoluto di vedere la successiva, senza l'ausilio di videoregistratori o streaming... anche se, a dire il vero, era uno degli aspetti affascinanti dei cartoni animati giapponesi, non erano autoconclusivi come tutto quello che ci avevano propinato fino ad allora.
Mentre nella successiva, la 34esima, verrà svelato un mistero che non ricordavo minimamente, o forse ai tempi non vidi la puntata   >_<
Alla fine della puntata 33 è presente uno strafalcione nel doppiaggio veramente grave, fin deprimente... ok, erano solo cartoni animati, però anche i bambini meritano un prodotto decente... di certo oggi le cose in questo ambito sono migliorate.



Vanno bene le puntate non autoconclusive, però un pallone lasciato a mezz'aria era troppo anche per me... cosa sarebbe successo dopo?
Se Shingo avesse battuto Taki, questi si sarebbe unito ai Superboys.
Ma, soprattutto, era corretto sfidare uno che pareva non aver mai toccato un pallone in vita sua?
E di conseguenza, di quale utilità sarebbe potuto essere un ragazzo che a 15/16 anni non aveva mai giocato a pallone?
E Matsuki cosa ne pensava?
Lo scopriremo in questa puntata.
In realtà apprenderemo che Taki giocava a calcio, aveva solo finto di non conoscerlo, lo praticava nella precedente scuola, o almeno quello che si sente dal doppiaggio italico...




Il pallone calciato da Shingo al termine della 32esima puntata è un tiro sottomarino, ergo scende di colpo e finisce nello stomaco di Taki, ma la sfida non è finita. I due continuano a calciarsi contro il pallone, colpo su colpo, implacabili!
Sembrano Iemmello e Cutrone!   ^_^



I due ragazzi sono sfiniti, ma resta un ultimo tiro finale globale totale.
Chi vince questo tiro, vince la sfida, tipo in cortile   :]


Purtroppo Shingo si ritrova sul ciglio di un burrone, un "Holly e Benji" qualsiasi avrebbe detto arimo e si sarebbe spostato in un punto meno pericoloso, ma Tamai non è un bimbominkia!
Calcia il pallone, ma...



 ... precipita dal burrone...
Shingo sente di aver perso, è demoralizzato...



Ma anche Taki si sente sconfitto.
Vediamo il nonno rincuorarlo, lo chiama per nome (Ayato), e lo lascia rimuginare sulla sconfitta.


Ma cosa è successo quando Shingo ha calciato il pallone ed è caduto rovinosamente dalla scarpata?
Perché Ayato Taki si considera il perdente della sfida?
Perché la bordata di Shingo gli è finita in piena faccia, mettendolo ko...
Da notare che nel momento dell'impatto col pallone il collo di Taki supera la linea delle spalle. Provate voi a muovere il vostro colo oltre le spalle  ^_^



Seguono discorsi un po' a caso nella famiglia Tamai, da cui apprendiamo che il giorno successivo sarà il 17esimo compleanno del ragazzo!
Dato che Shingo è depresso, perché è convinto di aver perso la sfida con Taki, il padre va a trovare il ragazzo nel bosco sulla montagna.
Capita che incroci il nonno di Taki, ma è chiaro che i due non si conoscano, infatti è l'anziano a rivolgere la parola al signor Tamai, solo perché vede il pallone tenuto in mano dal padre di Shingo.
Questo piccolo fatto è importante per valutare il grave errore di doppiaggio che commisero gli adattatori nostrani
Comunque entrambi i ragazzi sono convinti di aver perso la sfida.



Alla fine Taki entra in squadra.
Matsuki non pervenuto.
E' Shingo a fare i provini, a decidere ogni cosa.
Matsuki dimostra di essere molto meno presente ed ossessivo di quello che ricordassi, anzi, è molto allegriano  ^_^



Shingo e Taki provano per la prima volta il "tiro acrobatico ad effetto", per la prima volta!







Come si può notare il pallone si smaterializza un secondo prima che Ohira lo respinga, per rimaterializzarsi dietro le sue spalle e finire in porta.
E meno male che per Taki era il primo tentativo!!!



Shingo e Taki cambiano il nome al "tiro acrobatico ad effetto" di Matsuki, che ora diventa prima un poco sensato "passaggio incrociato"... e poi "tiro incrociato", con annesso il mitico segno ad X, che Shingo faceva a Taki ed Aota per avvertirli di prepararsi.


La puntata sembrerebbe terminare qui, ma oggi è il compleanno di Shingo (auguri!!!), ed il padre vuole donargli un cimelio di famiglia.
I genitori lo tenevano ben riposto in un armadio, come un tesoro.
E' un pallone, fatto da un artigiano famoso, un uomo eccezionale, un campione di karate:
il nonno di Taki!!!
Il nonno di Taki?!?!
Ma se il padre di Shingo ed il nonno di Taki manco si conoscevano...
Ma soprattutto, da quando esiste la scuola artigiana giapponese di fabbricatori di palloni da calcio?



Shingo pare molto perplesso, e pure io... ma nella puntata successiva verrà svelato il grave errore degli adattatori italici, infatti è chiaro che non fu il nonno di Taki a cucire quel pallone a mano...


Puntata 34


Chi fu l'artigiano che fabbricò a mano quel pallone?
No, non sono i due artigiani scassaminkia di Poltrone e Sofà...




Mentre Shingo sta lucidando il pallone regalatogli dal padre, si fa vivo Matsuki, a cui viene un mezzo infarto nel vedere la firma sul pallone del ragazzo.
Lui conosceva l'artigiano di quel pallone, un grande costruttore di palloni: Shin Nagata.
Matsuki conobbe Nagata quando era studente all'università e giocava a pallone.
Shingo gli dice che il padre era un grande amico di quell'artigiano.




Era difficile avere un pallone di Nagata, neppure i campioni ci riuscivano, ma l'artigiano aveva simpatia per Matsuki e gliene regalò uno.
Da notare come il Matsuki studente universitario sia identico al Matsuki adulto ed allenatore    ^_^
Quindi il nonno di Taki non aveva nessun nesso con il pallone di Shingo... che adattamento triste...



Ma non è finito qui il mistero del pallone e del suo costruttore.
Il padre e la madre di Shingo stanno discutendo se raccontare la verità al ragazzo, ormai ha 17 anni, è adulto, deve sapere la verità. In realtà la madre sarebbe contraria, ma in questa serie le donne hanno poca voce in capitolo.
Nel mentre arriva anche Matsuki, incuriosito dal fatto che il signor Tamai e Nagata fossero amici.




Arriva anche Shingo, ma i tre non lo vedono, ed è in questo contesto che viene svelato il mistero:
Shin Nagata era il padre di Shingo!




Il signor Tamai racconta gli eventi:
La coppia viveva ad Asakuse, Nagata e signora erano i loro vicini di casa, ma la moglie di Nagata morì appena dopo la nascita di Shingo. Quindi era la signora Tamai ad occuparsi del bambino, visto che loro non avevano figli. Purtroppo anche Nagata era gravemente ammalato, infatti durante la guerra, quando era bambino, risiedeva a Nagasaki, e subì il bombardamento atomico statunitense.
Questo vuol dire che Shin Nagata era un hibakusha, un sopravvissuto all'atomica. Da quello che ho letto l'argomento hibakusha era tabù sia nel dopoguerra che nei decenni successivi. E' interessante che in un cartone animati venga trattato, anche se en passant.
Certo, bisognerebbe capire se i personaggi dicano la stessa cosa nel doppiaggio nipponico, oppure fu una invenzione di sana pianta degli adattatori italici...
Comunque sia, secondo il nostro doppiaggio Nagata lasciò come ultima volontà che alla sua morte fossero i Tamai ad adottare Shingo.
Preciso che l'adozione è una pratica antica e consolidata in Giappone, molto più che in occidente.



I tre adulti si accorgono che Shingo sta origliando, ma il ragazzo fugge via in stato di shock...



Seguono delle scene un po' confuse, sempre grazie allo scarsissimo adattamente italico...
C'è un dialogo tra Matsuki e Shingo, che presumibilmente non è tornato a dormire a casa dei Tamai.
L'allenatore gli racconta che Nagata gli aveva insegnato che anche nel caso in cui fosse diventato un campione, sarebbe dovuto essere umile, come un calciatore di terza categoria.
Un po' come Ibra  :]


Di colpo ci ritroviamo Shingo nel negozio (presumo) di un tizio.
Non sappiamo chi sia questo signore, né come Shingo abbia potuto raggiungerlo. Probabilmente è stato Matsuki nel doppiaggio nipponico a dirgli dove trovarlo.
Comunque questo signore fu testimone degli ultimi istanti di vita di Nagata.



Il padre naturale di Shingo era già molto ammalato, ma continuava a lavorare, voleva lasciare qualcosa per Shingo.




Voleva lasciare il suo ultimo pallone al figlioletto, ed infatti, appena apposta la firma sul pallone, morì...



Cambio di scena.
Shingo, Aota, Ohira e Taki provano con successo il "tiro incrociato".



Ad assistere all'allenamento c'è anche il signor Tamai.



Finale commovente al tramonto   ^_^

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